QUANDO L’IDEOLOGIA PREVALE
Esibire il fazzoletto partigiano per la Giornata contro la violenza sulle donne?
Magari leggere l’ultimo libro di Pansa non le farebbe male…
Sembrava strano che la giornata contro la violenza sulle donne potesse passare scevra da (sgradevoli) strumentalizzazioni ideologiche. L’ultima in ordine di tempo la si vede sul manifesto realizzato dal Comune di Novara per la commemorazione della giornata di ieri, sul quale tra le consigliere comunali che fanno da testimoni, l’esponente del Partito Democratico Emanuela Allegra appare in foto con il fazzoletto rosso partigiano al collo.
Strumentalizzazione inopportuna (che si spera involontaria), in giorni nei quali nelle librerie è arrivato il libro postumo di Giampaolo Pansa Il sangue degli italiani. 1943-1946 una storia per immagini della guerra civile, nel quale sono allegate numerose immagini che mostrano il trattamento disumano riservato dalle formazioni partigiane comuniste alle donne fasciste o presunte tali.
Per rimanere nella nostra provincia, una di queste foto che appare anche nell’articolo e datata 1944, ritrae gruppi di partigiani della Val d’Ossola ridenti, attorno ad Ausiliarie della RSI visibilmente tumefatte dalle percosse ricevute, rapate a zero e recanti in fronte la scritta “spia”.
Fenomeni che non sono stati certamente marginali nella storia del movimento partigiano novarese, come dimostra il fatto storico che nel dopoguerra, venne creata presso la Caserma Tamburini di Baluardo la Marmora, una struttura di prigionia per le donne che aderirono alla RSI, nella quale la gestione partigiana si caratterizzò per la pratica di sevizie fisiche e violenze sessuali, al punto da provocare l’intervento di Monsignor Leone Ossola per ottenere il trasferimento delle Ausiliarie nel campo di concentramento militare americano di Coltano, in provincia di Pisa.
Per il prossimo anno, una veloce sfogliata anche solo alle foto del libro di Pansa risparmierà sicuramente alla Professoressa Allegra, una disdicevole figuraccia.
Aragorn
