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LA STORIA SI RIPETE

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Nella tarda serata di Martedì 2 febbraio, ho ascoltato con grande attenzione le dichiarazioni finali del “Garante della costituzione” in merito al fallimento del mandato esplorativo affidato al 5 stelle Fico. In quei pochi minuti di dichiarazioni, ho letto negli occhi di Mattarella la paura che possiede da tempo il Colle e tutta la combriccola sinistroide, sul consegnare il paese alle destre.

Per evitare di consegnare la nostra nazione all’opposizione, il PDR nell’ultimo periodo, soprattutto in tempi di pandemia, ha tentato in tutti modi possibili di evitare la strada maestra delle urne con la scusa del covid-19.

Premesso che più nazioni europee pur in tempi di pandemia si sono recati al seggio con tutte le precauzioni del caso, premesso che ad aprile/giugno milioni di cittadini saranno chiamati alle urne per il rinnovo dei vari consigli, premesso che secondo costituzionalisti di un determinato calibro ci sono le condizioni di sciogliere le camere vista l’attuale instabilità politica, fatico a comprendere la scelta intrapresa dal Colle.

Ad eccezione di tutte le mie supposizioni e di tutte le premesse citate nelle precedenti righe, faccio notare che a distanza di dieci anni la storia si ripete. La storia si ripete per il semplice fatto che nel 2011, un certo Giorgio Napolitano al tempo Presidente della Repubblica, in seguito alla crisi economica che colpì l’Europa e in particolare gli Stati Ue, decise di far calare dall’alto il nome di Mario Monti.

Proprio colui che provocò tagli su tagli nella maggior parte dei settori essenziali e fondamentali per il nostro Stato come: sanità, welfare, pubblica amministrazione ecc.

Proprio colui che dopo aver tagliato drasticamente fondi a settori essenziali, decise di aumentare le imposte nei confronti degli italiani in segno di riscatto e uscita dalla crisi di allora.

Proprio colui che percepisce determinati privilegi in qualità di senatore a Vita…

In attesa che il signor Draghi si rechi alle Camere per illustrare il proprio programma e la propria squadra di governo, mi sento in dovere di togliermi un sassolino dalle scarpe: se all’interno della coalizione della maggioranza degli italiani, rientrano partiti minoritari e non minoritari pronti a sostenere l’esecutivo scelto dal signor Mattarella attraverso giochi di palazzo, sarebbe doveroso rompere con tutti quei partiti complici pronti ad abbandonare la nave e la sponda targata Cdx,

Nella speranza che “Whatever it Takes” possa ribaltare i pronostici grazie alla propria professionalità e grazie alla propria esperienza, preferisco monitorare la situazione visti i precedenti tecnici fallimentari e disastrosi. Non vorrei che per l’ennesima volta, siamo caduti in una trappola dei burocrati e finanzieri europei come accadde nel lontano 2011.

Nicolò Gentilcore

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