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L’HO FATTO PER PAPA’

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L’HO FATTO PER PAPA’

“La destra non deve vincere… l’ho fatto per papà nel lager”

Queste le incredibili parole con le quali la senatrice del Pd Tatjana Rojc, ha cercato di giustificare il suo passaggio dal Pd agli “europeisti”, i voltagabbana (nome normalmente in uso nei vocabolari per chi a qualsiasi titolo cambia casacca  n.d.r.) che stanno facendo di tutto per tenere in vita il fallimentare Conte bis.

In questo folle ed imbarazzante mercato delle vacche, ora siamo al vero e proprio calciomercato in Parlamento, per giunta alla luce del sole. A completare il ridicolo mercanteggio, ci mancava il “prestito” messo in atto dall’onorevole di origine slovena che esce “temporaneamente” dal Partito Democratico per consentire al gruppo definitosi europeista, di nascere data la persistente mancanza di numeri in Aula.

“Non mi sono proposta io – ha spiegato candidamente alla stampa – è una cosa di cui ho parlato con il mio partito”. In pratica, la signora si è prestata ad essere oggetto del poco edificante mercanteggio, con la benedizione di Marcucci e Zingaretti (capogruppo dei senatori e segretario del PD).

“Pensando a mio padre nel Giorno della Memoria, mi sono detta che in questo momento la politica doveva essere responsabile”. Un emblematico salto pindarico che serve a lei ed agli altri compagni e alleati, di conservare la molto remunerativa poltrona.

Scillipoti fu lo scandalo, il marciume berlusconiano che attirò gli strali malefici delle sinistre per non parlare di tutto quanto dissero ancora recentemente i componenti del Mo Vi Mento verso tutto e tutti.

Ora, rendendosi conto che molti di essi si ritroverebbero col reddito di Stato, accettano qualsiasi cosa, anche le più abominevoli, per conservarsi il reddito della poltrona.

No Renzi, no PD, no Conte, sto ascoltando proprio ora Zingaretti che dichiara “saremo leali e coerenti”. Come dicevo qualsiasi cosa di qualsiasi genere, purchè tutto continui ad ingrassare i loro conti bancari, i loro privilegi a discapito della nazione.

Ciò che più mi lascia interdetto, il comportamento complice del Colle che accetta simili avvilenti (ma vorrei usare aggettivi molto più pesanti) atteggiamenti. Da quello che si evince, per il silente del Colle è accettabile qualsiasi soluzione che escluda la destra e questo è palese anche dal fatto che ha dato mandato di consultazioni al grillino della Camera piuttosto che alla Presidente del Senato, seconda carica dello Stato, anche culturalmente molto più elevata.

Di fronte a tutto questo, mi tolgo il cappello se incontro le professioniste del marciapiede!

di Gian Roberto D’Ulisse

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