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COVID-1 E ONCOLOGIA

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BORGOMANERO – La pandemia ha travolto la realtà sanitaria a livello mondiale, spostando in secondo piano altre patologie e impattando sull’aderenza diagnostica e terapeutica dei pazienti; numerose sono state le conseguenze in ambito oncologico, denunciate a livello nazionale.

Dal punto di vista dei trattamenti oncologici, numerosi sono stati i ritardi e le sospensioni, ma in moltissime realtà, nonostante tutte le difficoltà del caso, si è continuato a curare i pazienti assicurando loro i trattamenti antitumorali e gli interventi chirurgici non rimandabili.

Ma quale è stata la situazione della Oncologia a Borgomanero?

La Struttura Complessa di Oncologia dell’Ospedale di Borgomanero è riuscita, grazie alla rapida riorganizzazione delle attività, fin dagli inizi della pandemia, a lavorare garantendo i trattamenti attivi a tutti i pazienti oncologici in un ambiente sicuro e controllato: l’attivazione del triage telefonico, poi sostituito dal triage pre-ingresso, la creazione di una seconda sala prelievi per evitare assembramenti, la gestione dei casi sospetti con l’identificazione di percorsi specifici, il monitoraggio telefonico dei pazienti sospetti o infetti, l’adesione a rigidi protocolli interni per la prevenzione della diffusione dell’infezione nella struttura, l’educazione sanitaria dei pazienti e dei familiari, la limitazione degli accessi dei parenti quando non necessario.

I pazienti hanno continuato a svolgere i loro trattamenti senza interruzioni, fatto salvo quelli (<1%) che hanno sviluppato l’infezione da Covid.

Sono stati garantiti i percorsi del Centro Accoglienza e Servizi dedicati ai pazienti con sospetta o recente diagnosi di cancro, garantendo in tempi adeguati il raggiungimento della diagnosi e della stadiazione di malattia per permettere un rapido accesso alle cure. Infine, la struttura è riuscita a garantire a tutti i pazienti seguiti, gli esami e le visite di follow up.

“Dal 1 marzo 2020 presso la nostra Struttura sono stati eseguiti 4000 accessi per la somministrazione di chemioterapia, 3000 visite interciclo, 2000 visite di follow up, 894 consulti telefonici, 1100 visite di controllo, 247 visite urgenti, 232 prime visite CAS e 353 prime visite oncologiche – afferma Incoronata Romaniello Direttore della S.C. Oncologia Questo ha richiesto un grande sforzo organizzativo e anche una costante dedizione da parte del personale della Oncologica”

L’attività è stata garantita grazie alla Direzione Generale della ASL NO che ha tutelato l’attività dell’Oncologia dedicando gli operatori sanitari alla sola attività oncologica, permettendo in questo modo di evitare la loro infezione e la contaminazione degli ambienti di cura; al Dipartimento di Emergenza e Urgenza che ha supportato l’Oncologia fin dai primi giorni della pandemia nella gestione dei pazienti sospetti, per creare percorsi dedicati ai pazienti fragili a causa della chemioterapia e/o della malattia, collaborazione che continua ancora oggi, nonostante l’attivazione di un percorso d’urgenza covid, con consulenze telefoniche per le decisioni terapeutiche covid-relate e grazie alla Radiologia di Borgomanero e Arona che è riuscita a garantire gli accertamenti necessari per la diagnosi, la ristadiazioni ed il follow up.

Un ulteriore supporto, è stato fornito dal personale del PICC team presso la Rianimazione e dal personale della Chirurgia che hanno permesso l’impianto dei dispositivi venosi necessari alla chemioterapia; agli Specialisti ospedalieri e del territorio che hanno mantenuto attivi i posti dedicati ai pazienti oncologici per poter eseguire esami, visite ed accertamenti propedeutici alla chemioterapia o necessari per il monitoraggio.

Un ringraziamento speciale va anche alla Associazione Mimosa Amici del Day Hospital Oncologico di Borgomanero-ODV che nel periodo pandemico si è subito attivata per sostenere il lavoro della nostra Oncologia ed i pazienti oncologici attraverso l’acquisto di mascherine, gel disinfettanti, farmaci, dispositivi medici distribuiti gratuitamente ai pazienti. – prosegue Romaniello – Sicuramente questo periodo è stato per i nostri pazienti molto faticoso, soprattutto da un punto di vista psicologico ed è per questo che il personale dell’oncologia, grazie all’aiuto e al supporto di tanti altri operatori sanitari e della Direzione, ha cercato di svolgere il proprio lavoro con costante impegno per permettere ai malati una continuità di cura senza mai perdere di vista l’aspetto umano e di relazione che fanno parte integrante delle cure”.

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