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TURISMO NAUTICO SUL LAGO D’ORTA

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Oreste Primatesta: “Una risorsa preziosa per il Lago d’Orta: no ad attacchi che minano il vero futuro sostenibile”

ORTA SAN GIULIO – “Il turismo nautico rappresenta un comparto importante per il Lago d’Orta: voler vietare la circolazione dei veicoli a motore rappresenta una pura e semplice assurdità. Irrealizzabile, oltreché inutile o dannoso. Dire poi che sarebbe un volano di richiamo turistico, dimostra l’assoluta non conoscenza delle dinamiche di questo mercato. E’ esattamente il contrario, perché di fatto allontanerebbe quanti vogliono svolgere ad esempio, l’attività di sci nautico, le centinaia di stranieri che raggiungono il lago d’Orta portandosi le loro barche a motore: anche per campeggi ed hotel sarebbe un danno enorme. Il nostro poi, non è un piccolo specchio d’acqua: interessa un territorio suddiviso tra due province e sulle sue riviere, insistono molti Comuni con uno sviluppo costiero di 33 chilometri e mezzo. Limitare il transito dei veicoli a motore, significa mettere in crisi anche chi usa un normale motoscafo per potersi spostare”.

Così Oreste Primatesta rispedisce al mittente l’idea di vietare la circolazione nautica dei veicoli a motore nello specchio d’acqua cusiano: “Stupisce che l’idea sia rilanciata da un assessore, per di più novarese, in Regione Piemonte: un Ente va detto, che negli ultimi anni non si è affatto mostrato vicino al segmento del turismo nautico, a partire dall’aumento sconsiderato delle tariffe demaniali per i posti barca. In certi casi sono quasi raddoppiati. Per di più, sul lago mancano indicazioni chiare di punti sosta pubblici per i natanti, pure un tempo presenti. Specie chi vuole recarsi all’isola, oggi è disorientato e chiede informazioni che spesso, nemmeno gli operatori riescono a dare”.

Per il presidente dell’Unione Turistica, si tratta “dell’ennesimo schiaffo in faccia a un turismo che sta vivendo un anno drammatico. Abbiamo bisogno di riposizionarci sui mercati internazionali, rendendo appetibile il territorio anche con l’offerta della possibilità di goderlo in motoscafo. Riconvertire tutto in elettrico è impossibile: lo è per chi vive del noleggio delle imbarcazioni, lo è per chi coadiuva l’attività sportiva dello sci nautico, lo è – ovviamente – per quanti svolgono il trasporto pubblico. Chi pagherebbe per intero i nuovi motoscafi e i nuovi motori? La Regione? Non credo…”.

Il Lago d’Orta – e tantomeno l’Unione Turistica – “non sono affatto contrari a una svolta green che anzi, può e deve essere il volano di nuove forme di turismo” precisa Primatesta. “Ne siamo anzi promotori, ma in maniera ponderata e riteniamo, intelligente: ad esempio, con il recupero degli itinerari da percorrere in bici o a piedi, o attraverso la nostra azione propositiva che intende spronare le amministrazioni pubbliche a voler realizzare un “anello ciclabile” intorno al Lago d’Orta, collegandolo con il Verbano. Sostenere un Cusio “green” significa innanzitutto, non coprirsi gli occhi di fronte all’annoso problema del transito dei mezzi pesanti sulle strade lacuali delle nostre riviere, creando una “mobilità dolce” sia sull’asse viario della 229 che sulla sponda occidentale, ad esempio vietando il traffico pesante sulla Gozzano-San Maurizio (la strada “dei muraglioni”) e aprendo nel contempo una bretella nella zona industriale, peraltro già tracciata”.

Secondo Primatesta “il concetto di “sostenibilità” deve essere tra le priorità in agenda, ma sapendo bene ciò che significa. Lo dice il nome: un principio “sostenibile” lo è dal punto di vista ecologico, economico, logistico: limitarsi a dire “no” significa dare corda a un ambientalismo oltranzista che si ritorce contro il territorio. Lo vediamo ogni giorno ad esempio, con il proliferare dei cinghiali che, anche sul Lago d’Orta, sono diventati un pericolo per gli automobilisti”.

Va anche detto che il Lago d’Orta oggi, è un esempio vincente di recupero ed equilibrio ambientale: “Lo ricordiamo ancora, decenni fa, come un lago ecologicamente morto per causa di scarichi e sversamenti industriali che, nel corso del XIX secolo, ne hanno compromesso gli ecosistemi: dopo l’incredibile progetto di liming il lago è tornato a vivere e le sue acque, anche negli ultimi anni, sono state insignite della Bandiera Blu. La vera sfida è mantenere questo equilibrio, proteggendo il lago in ogni suo aspetto. Anche quello di un turismo che ne assicura la vita, la godibilità economica e la fruibilità da parte del pubblico. In quelle stesse acque un tempo insalubri, oggi c’è gente che nuota o che si gode una domenica in motoscafo. Gente che ama il Lago d’Orta e che lo visita ogni volta che può, con rispetto. Noi vogliamo che continui così”.

Unione Turistica Lago d’Orta

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