ApprofondimentiTurismo e commercio

LAGO D’ORTA: I NUMERI DELLA CRISI ED UN CAMBIO DI ROTTA “SMART”

Condividi la notizia...

«Con il Lago d’Orta di nuovo in lockdown, l’essere al di fuori del periodo di alta stagione è solo una piccola consolazione. Perché l’anno è da dimenticare, nonostante l’estate abbia ridotto la forbice negativa determinata dall’emergenza Covid»Oreste Primatesta, Presidente dell’Unione Turistica Lago d’Orta e vice del Distretto dei Laghi, snocciola dati e guarda al futuro.

«Il baricentro della crisi è sull’asse Orta-Pettenasco, i due comuni dove si concentrano le strutture alberghiere a 3 e 4 stelle con il maggior numero di posti letto. Facendo un conto prudenziale, le presenze sono dimezzate su base annuale.

Nel periodo tra giugno e ottobre, successivo quindi a quello di “chiusura totale”, la forbice è andata per fortuna riducendosi con perdite contenute nel 15% circa a luglio, agosto e settembre, quando i turisti sono tornati sul lago. In quel frangente, anche i ristoranti hanno lavorato. Ma nei mesi precedenti, con Pasqua, aprile e maggio in lockdown, le perdite sono state totali.  Ed ovviamente, c’è chi ha dovuto chiudere del tutto.  

Finito il lockdown però, alcune importanti strutture recettive ed anche Ristoranti quali Villa Crespi, San Rocco e Leon d’Oro, riapriranno. Per il futuro? Si tratterà di ridisegnare grandi tratti del turismo di riferimento per il territorio, soprattutto nell’incertezza che il naturale bacino della clientela internazionale, torni immediatamente sul lago.

Dobbiamo valorizzare gli arrivi di prossimità e renderci appetibili anche a nuovi mercati nel segno di qualità e sostenibilità: penso ad esempio ai bikers, al turismo gastronomico, alla valorizzazione degli itinerari e del trekking tra lago e montagna. Sinergie vincenti sono in atto e la rinnovata compagine del Distretto Turistico dei Laghi, potrà essere di stimolo per questo nuovo corso complessivo. 

Il sogno di molti, qui sul lago d’Orta, è una ciclabile che circondi il lago, aprendo le porte di fatto, a un nuovo turismo positivo, intelligente, smart, sostenibile.

Tra questi, quello dei bikers certamente, ma più estensivamente delle famiglie, dei giovani e di quanti vogliono e sanno apprezzare le bellezze del nostro territorio vivendole attraverso la cosiddetta “mobilità dolce” in bici.  

La ciclabile si può fare, collegando Gozzano a Omegna e, ancora più in su, a Fondotoce, con un sistema interconnesso con il Lago Maggiore ed il Verbanese; ma concentriamoci sulla Gozzano  Omegna. Negli scorsi anni è stato fatto e aggiornato a cura del Distretto dei Laghi, uno studio di fattibilità, il Bike to Lake: come Unione Turistica, non possiamo che sostenerlo; è un progetto intelligente e ben fatto.

Il percorso inizia ad Omegna, sale a Borca, discende a Crabbia, a Pettenasco nei pressi della stazione. Superata Orta, raggiunge Buccione e poi Gozzano dove si unisce al sedime dismesso della vecchia ferrovia, che potrebbe così essere recuperato. E’ un percorso bello, sicuro e suggestivo per i suoi panorami, nonché adatto a tutti per la sua lunghezza di 20 km, da percorrere tutti insieme.»

Condividi la notizia...
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: