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Il futuro si costruisce nel presente

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Restituire vitalità al commercio: scenari e soluzioni.

Nella Regione Piemonte, dopo il capoluogo Torino, Novara è il secondo Polo produttivo. La sola città di Novara ospita infatti diversi atenei (Università di Farmacia, di Economia, di Medicina dell’Università del Piemonte Orientale), ha il più importante centro intermodale del nord ovest, è collegata con l’aeroporto di Malpensa ed è una delle sedi italiane che costituiscono l’Osservatorio nazionale della chimica, condizioni che insieme, offrono significative opportunità di sviluppo economico, sociale e posti di lavoro.
La pandemia che ha travolto tutti i Paesi del mondo ha fatto però emergere una nuova emergenza che si affianca a quella sanitaria: quella economica che ha forti ripercussioni sul sociale tanto che molte famiglie si trovano in situazioni  border line, al limite della soglia di povertà.

Per conoscere e approfondire lo stato di salute del commercio nel territorio novarese, in particolare dell’area nord della provincia di Novara, abbiamo intervistato Luigi Laterza, Presidente dell’Ascom Confcommercio Alto Piemonte di Borgomanero.  

Ad un anno dal suo incarico che si poneva come obiettivo il rilancio del commercio nel borgomanerese e nelle zone limitrofe, sulle attività e sugli esercizi commerciali si è abbattuto lo tsunami coronavirus
“Diverse attività hanno risentito del lockdown dei mesi scorsi: alla ripresa, molti titolari, sostenendo nuove spese, hanno adottato tutte le misure finalizzate a prevenire la diffusione del virus e garantire sicurezza per i clienti – afferma Laterza e continua – A maggio molti hanno riaperto accollandosi nuove spese; in virtù del finanziamento da parte dello Stato, gli esercenti hanno potuto regolarizzare la propria attività alle disposizioni di legge. Si è trattato di finanziamenti agevolati, per capirci: per i primi 24 mesi il tasso di interesse da pagare è minimo, dal 25° mese il tasso di interesse cambia in modo considerevole; ciò significa che se non ho incassato, non riesco a sostenere i costi e non posso nemmeno accedere a un credito in Banca. Con il Dpcm approvato nei giorni scorsi, gli esercenti hanno visto così sfumare le possibilità di rientrare delle spese affrontate e agli incassi persi vanno aggiunti i costi fissi come tasse, il pagamento degli affitti, il costo dei dipendenti, ecc…,é stato un contraccolpo forte e spiazzante. Un altro problema da non sottovalutare infatti, sono i costi degli affitti; l’Ascom ha cercato di contrattare con i proprietari degli immobili, pochi hanno purtroppo compreso e abbassato i canoni di locazione”. 

Di fronte ai nuovi provvedimenti, i commercianti si sono adeguati con serrande abbassate e vetrine illuminate e con forme di protesta civile per far sentire la propria voce e vedere riconosciuto il proprio lavoro. 
“Non bastano le parole: occorrono fatti concreti. Sui social compaiono iniziative per tutelare il negozio sotto casa o il bar dove si andava a bere il primo caffè del mattino. Anche gli acquisti on line non sono da trascurare: sono necessarie due cose importanti, modalità veloci di connessione e tassazione delle grosse multinazionali per reinvestire il ricavato nell’attività commerciale italiana”. 

Come intervenire per trovare soluzioni adeguate? 
“Lo Stato dovrebbe garantire dei finanziamenti a fondo perso; eliminare ogni imposizione fiscale fino al termine dell’emergenza sanitaria. Ad oggi i commercianti hanno regolarmente pagato le tasse, ma non possono più farcela. Ricordiamoci che dietro un’attività commerciale, c’è una filiera, ci sono altre persone che lavorano, ci sono persone reali: baristi, commesse, cuochi, camerieri, ma anche fornitori, imprese e agenti di commercio”. 

Piccole azioni che ognuno di noi può fare? 
“Per Natale quest’anno, regaliamo ai nostri cari un bonus da spendere in un negozio italiano, non acquistiamo on line attraverso i grossi colossi. Si allo shopping on line, ma non attraverso le multinazionali. Non possiamo più fare l’aperitivo serale o la cena… incentiviamo l’asporto e la consegna a domicilio, sarà una piccola cosa ma aiuta. Un aiuto per le palestre? Incrementiamo le lezioni on line, un istruttore che viene virtualmente a casa da noi”.

Quanto è importante il confronto e il dialogo in questo momento? 
“E’ indispensabile sedersi intorno ad un tavolo con tutte le categorie, le istituzioni e gli imprenditori per trovare soluzioni reali: non è il momento di fare polemiche o di trovare capri espiatori; è tangibile il disagio e la rabbia sommersa. Dobbiamo essere in grado di creare futuro ripartendo nel ricostruire insieme il nostro presente”. 

 

La Redazione

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